Investire nella sostenibilità ambientale è un’opportunità o una necessità?
E’ possibile intercettare questo nuovo trend della coscienza ambientale e investire nella sostenibilità ambientale?
La consapevolezza ambientale diffusa in tutti i settori sta convogliando grandi investimenti verso una maggiore tutela ambientale, attraverso trasformazioni della società, delle aziende esistenti e con la nascita di nuovi mercati.
Da dove nasce la volontà di investire nell’ambiente?
La consapevolezza di una maggiore attenzione nella tutela ambientale è un tema che ha assunto, sta assumendo e assumerà sempre un maggior peso in tutti gli ambiti.
L’argomento è passato dall’essere un’idea legata a certi ambienti “verdi” a una dichiarazione d’intenti condivisa da tutti e, successivamente, a una vera presa di coscienza ormai diffusa in moltissimi settori a tutti i livelli.
Investire nell’ambiente è un processo a cui in passato sono state dedicate limitate risorse economiche perché oltre ad una certa “resistenza” mentale che tendeva a minimizzare il problema, si affiancava una vera e propria mancanza di ritorni economici effettivi, vero motore delle scelte aziendali di quasi la totalità delle aziende del mondo.
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La questione ambientale è arrivata fin sul tavolo dei vari G7, G8 e G20 fino a divenire una materia d’importanza mondiale, che nei fatti però si è tradotta in cambiamenti lenti e a volte poco tangibili.
Ma per fortuna oggi le cose sono cambiate.
Il grido di allarme si è levato da molti punti ed è arrivato sui tavoli dei potenti del mondo anche grazie a iniziative d’impatto come Punto di non ritorno – Before the Flood (Before the Flood), un documentario del 2016 diretto da Fisher Stevens sul cambiamento climatico.
Di seguito un breve estratto:
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Richiedi la tua consulenza gratuitaLa nascita di una nuova coscienza ambientale
Da diverse direzioni arrivano impulsi che hanno portato ad una vero e proprio cambiamento di mentalità e che ha reso l’investimento nell’ambiente una reale necessità.
In certi casi, l’investimento nella sostenibilità ambientale è percepito come un obbligo dettato da situazioni d’emergenza: ogni giorno non mancano infatti nei telegiornali notizie riconducibili a situazioni pericolose riconducibili all’assenza di coscienza ambientale.
La pressione demografica mondiale ha comportato diverse conseguenze, sull’ambiente e sullo sfruttamento delle risorse, con risultati allarmanti.
Il deciso aumento della diffusione della ricchezza, che ha visto nuovi consumatori affacciarsi nel panorama mondiale (a volte con una crescita repentina), ha comportato un notevole aumento dei consumi, con le conseguenze che conosciamo.
Tutti questi processi, in primo luogo, hanno implicato una crescita esponenziale nel consumo dell’energia, a cui si è cercato di rispondere attraverso un aumento della produzione, ma con risultati discutibili.
Uno su tutti l’inquinamento, che ha impattato sulla salute della popolazione e sullo stato dell’ambiente.
Il deterioramento della salute ha un costo tutt’altro che ignorabile, anche dal punti di vista economico.
Tutte le variabili citate hanno imposto inoltre cambiamenti normativi sempre più stringenti relativi ad obblighi e controlli in tutti i settori.
Green economy: una nuova opportunità di investimento?
Investire nell’ambiente è divenuta oggi una vera e propria opportunità, vediamo insieme come e perché.
La diffusione della consapevolezza dell’importanza che l’ambiente in cui viviamo riveste sulla nostra salute è ai massimi livelli.
L’aumento del livello culturale medio e la diffusione di una certa cultura attenta alla qualità della vita, hanno comportato cambiamenti notevoli nell’attenzione posta dai consumatori a tutto quanto viene loro proposto.
Temi come l’alimentazione, lo sfruttamento e il riciclo, hanno imposto alle aziende nuove scelte, che fino a qualche hanno fa non erano nemmeno nell’anticamera delle strategie aziendali.
Ora, investire nella sostenibilità ambientale, è diventato strategico per tutti:
- per questione di puro marketing
- per guadagnare in efficienza
- per le strette regolamentari
- per ridurre i costi dell’energia
- per ridurre gli sprechi
- per coscienza/cultura/volontà
Vuoi gestire al meglio il tuo patrimonio?
Richiedi la tua consulenza gratuitaI settori della green economy in cui investire
Tutto questo processo che abbiamo fin qui descritto ha comportato la nascita di nuove aziende, di nuovi prodotti e servizi, che si traducono in un vero e proprio nuovo modello economico: la green economy.
Una nuova economia che ha un perimetro, un’importanza e una crescita potenziale, in continua espansione.
Ecco che allora se sei alla ricerca di nuove opportunità d’investimento, di nuovi temi finanziari, di nuovi trend da intercettare, la green economy rappresenta una grande occasione.
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Ma com’è possibile investire nell’ambiente, in questa nuova economia?
Attraverso società che abbiano come core business, ad esempio:
- efficienza edilizia (green building, luci led, isolamento termico, applicazioni per l’efficientamento energetico)
- efficienza industriale (automazione, strumenti visualizzazione, stampanti 3D, elettronica di potenza)
- trasporti (veicoli elettrici, veicoli hybrid, componentistica energetica, gestione e logistica)
- energia ed utilities (rinnovabili, stoccaggio energia, biomasse, reti elettriche intelligenti, sistemi purificazione aria, gestione rifiuti e riciclaggio)
- agricoltura e nutrizione (agricoltura di precisione, irrigazione intelligente, testing di qualità del cibo)
Gli strumenti per investire nella sostenibilità ambientale: gli investimenti diretti
Le scelte d’investimento a nostra disposizione legate al tema “green” sono molte, e sono rappresentate da tutte quelle aziende, più o meno nuove, impegnate nelle attività e nei servizi illustrati poco fa.
In genere si tratta di nuova generazione, spesso molto focalizzate e in tanti casi poco patrimonializzate, proprio per la recente costituzione e i costi legati alla ricerca e all’avviamento.
Ecco quindi che gli investimenti diretti in queste aziende, sotto forma di capitale di rischio piuttosto che attraverso i prestiti obbligazionari emessi, vanno valutati in maniera approfondita su ogni singolo caso e per ogni specifico portafoglio.
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Da evidenziare come queste scelte comportino spesso rischi elevati, che però possono poi tradursi in guadagni molto elevati. Va da sé che la selezione dei titoli in questo caso rappresenta la maggior variabile di successo.
Motivo per cui questa strada deve essere intrapresa solo e soltanto da chi possiede conoscenza dei mercati, capacità di analisi, propensione al rischio, e, permettimi di aggiungere, patrimonio adeguati.
Gli strumenti per investire nella sostenibilità ambientale: ETF, sicav e fondi
Per chi desidera investire nell’ambiente attraverso le aziende coinvolte, ma per dimensioni patrimoniali, propensione al rischio e strategia di portafoglio non vuole effettuare investimenti diretti nelle aziende, ci sono strumenti estremamente efficienti.
Esistono degli ETF focalizzati che presentano costi molto contenuti e facilità nelle transazioni e che si prestano ad essere delle soluzioni molto efficienti e convenienti per chi desidera investire nei vari settori diversificando, ma mantenendo al tempo stesso un certo controllo sulle scelte di allocazione e di timing d’investimento.
Sono disponibili inoltre sicav e fondi su specifici settori o specializzati nel tema globale, che vengono gestiti in maniera attiva e sgravano totalmente l’investitore dall’obbligo di effettuare qualsiasi tipo di scelta.
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Vuoi gestire al meglio il tuo patrimonio?
Richiedi la tua consulenza gratuitaCome inserire la sostenibilità ambientale nel portafoglio d’investimento?
L’evoluzione dell’economia in atto, comporta inevitabilmente dei cambiamenti anche nel modo di investire nell’economia.
Penso sia sufficiente notare come venivano costruiti i portafogli solo qualche anno fa, e come vengono strutturati oggi.
Se siamo consci dell’importanza che oggi riveste l’investimento nella sostenibilità all’interno dello scenario economico, dobbiamo poi essere in grado di tradurlo nel peso che questo nuovo settore dovrebbe avere nella nostra “asset allocation”.
Questo processo deve necessariamente fare i conti con la tipologia di investitori a cui sentiamo di appartenere, in termini di obiettivi e di propensione al rischio.
Credo però che questo possa essere un tema più o meno “satellite” che potenzialmente potrebbe essere presente su moltissimi portafogli con il corretto orizzonte temporale, perché ritengo che il tema sia attualissimo e ci accompagnerà a lungo nel nostro futuro d’investitori.
Quali sono i rischi degli investimenti legati alla sostenibilità ambientale?
Nonostante la mia malcelata propensione all’investimento su questo tema, ritengo come sempre doveroso riflettere anche sui rischi che investire nell’ambiente comporta.
Gli strumenti illustrati finora non sono ovviamente privi di rischi.
Il tasso dei fallimenti delle aziende legate a nuovi trend, può essere elevato, specie all’inizio delle trasformazioni.
Il peso dell’investimento nella ricerca, nei nuovi impianti e nell’avviamento, sono fattori che contribuiscono a rendere in certi casi elevato il rischio di fallimento delle imprese coinvolte.
Questo processo comune a tutti i nuovi trend si accompagna all’elevata importanza che la tecnologia riveste nei processi e nel successo di queste società che, se non costantemente aggiornate nel cosiddetto “know how”, rischiano di diventare obsolete e poco profittevoli in breve tempo.
Ecco perché l’improvvisazione è fortemente sconsigliata e come sempre la diversificazione, il controllo del rischio e la gestione delle scelte d’investimento devono essere fatte da persone specializzate e competenti.